Cronaca

Alluvione, 2.600 chiamate al 112. 10 morti, decine di feriti e ospedale allagato

La maggior parte degli assistiti chiede assistenza per ipotermia o ingestione di liquidi, ma c'è anche chi ha riportato lesioni nel tentativo di mettersi in salvo

Foto di repertorio

ANCONA - Il numero delle telefonate al 112 per la richiesta di soccorso stanotte sono state più di 2.600 e la Regione ha chiesto aiuto al sistema 112 della Toscana. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini a margine della riunione in corso nella sede della Protezione Civile prima di recarsi all’ospedale di Senigallia. «In due ore è caduta l’acqua che arriva in un anno, 260 millimetri tra le 18 e le 20 di ieri». La riunione operativa in Protezione Civile è iniziata alle 9,30 con il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e il Presidente della Regione Francesco Acquaroli. Intanto continua a salire il numero delle vittime. Come confermato dalla Prefettura sono 10 i decessi. Dispersi ancora i due bambini di 8 e 10 anni. 

«Dopo l’evento di ieri sera c’è un afflusso numeroso nei pronti soccorso. Una parte dell’ospedale di Senigallia è stata invasa dall’acqua e una parte della farmacia è stata allagata, quindi abbiamo dato indirizzo di accompagnare le persone da soccorrere con il 118 verso Jesi e Fabriano. I ricoverati si sono presentati in ospedale per ipotermia o ingestione di liquidi, ma ci sono anche dei traumatizzati. Persone che scappavano dalla furia delle acque e sono scivolate riportando lesioni anche importanti- ha spiegato Saltamartini- per qualunque esigenza il 112 è in grado di garantire il soccorso necessario. L’Asur presdisporrà un servizio di assistenza psicologica all’ospedale di Senigallia e stiamo cercando di garantire l’assistenza sociale per chi ha trovato rifugio alla Caritas di Senigallia, circa un centinaio di persone». 

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