Cronaca

Chicchi rossi nel giardino di casa, cagnolina avvelenata dal topicida

Una cucciola di rottweiler è stata salvata per un pelo dalla morte. La proprietaria ora denuncia: «È tentata uccisione di animale»

La cagnolina Stella

OSIMO - Si chiama Stella, ha un anno di vita, è una cucciola di rottweiler. Per ben due volte è stata salvata da una morte per avvelenamento. Qualcuno ha gettato nel giardino di casa dei suoi proprietari esche di topicida e lumachicida che potevano essere mortali. Il primo ritrovamento è dell’11 gennaio scorso. In una abitazione di via Fratelli Cervi sono stati trovati chicchi rossi di un topicida. Erano nella corte recintata della casa, dove stava la cagnolina. Il figlio della proprietaria era tornato a casa alle 14.30 e aveva visto l’animale che stava male. Non si reggeva in piedi, era in stato confusionale. Ha intuito che avesse mangiato quei chicchi trovati in giardino così è corso dal veterinario con Stella. L’esito degli esami ha confermato: sospetto avvelenamento da rodenticidi o lumachicida. La rottweiler è stata dimessa con una cura domiciliare.

Passano cinque giorni e nella ciotola dell'acqua del cane vengono trovate altre esche, di colore blu questa volta. Il veterinario integra la cura con del carbone attivo. La proprietaria, una osimana di 42 anni, si è rivolta ai carabinieri per denunciare la tentata uccisione del suo animale. La denuncia è stata fatta il 18 gennaio. La casa ha una recinzione metallica alta quasi due metri per cui è difficile entrare in giardino. Il sospetto è che le esche sia state lanciate dentro. Ma perché? La cagnolina non recherebbe disturbo, abbaia poco e dorme in casa. Adesso viene lasciata in giardino solo quando i proprietari sono a casa. La famiglia si è affidata all’avvocato Francesco Nucera per essere tutelata. «Faremo di tutto - dice il legale - per prendere il killer dei cani». A luglio un’altra cucciola di rottweiler ha subito la stessa cosa, sempre nella zona di Stella solo che non si è salvata. Si chiamava Arya, aveva 10 mesi ed è stata uccisa col veleno a Borgo San Giacomo.


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