Cronaca

Patatine non pagate, brand famoso fa causa alla rappresentante

L’assegno non era coperto. L’acquisto è stato fatto per quasi 600 euro. Il caso in tribunale: è insolvenza fraudolenta

SENIGALLIA - Compra merce per 600 euro, compresa una buona scorta di patatine, un brand famoso nato proprio sulla spiaggia di velluto, poi però non paga l’acquisto. L’assegno che aveva staccato a garanzia non è risultato coperto. A rimetterci è stata dunque la società delle patatine. A compiere il tutto è stata una rappresentante di 48 anni, originaria di Brindisi ma residente in Abruzzo, accusata ora di insolvenza fraudolenta. Avrebbe beffato un famoso brand senigalliese delle chips in busta molto in voga per gli aperitivi perché realizzati in modo naturale. La 48enne di Brindisi è finita a processo per insolvenza fraudolenta davanti al giudice Luca Zampetti del tribunale di Ancona.

Stando alle accuse la rappresentante pugliese, che è la legale rappresentante di una azienda che avrebbe avuto base ad Ostuni, in Puglia, il 30 agosto del 2019 è entrata in contatto con una delle responsabili della società delle patatine, una senigalliese di 50 anni. Le avrebbe fatto un ordine di patatine in busta e altra merce per una spesa di 591 euro. La pugliese pagato con un assegno che doveva andare in riscossione nei giorni successivi. Una volta portato il titolo in banca però questo non aveva copertura. A quel punto è stata richiamata la rappresentante senza però venire a capo del problema. Alla fine è scattata una denuncia da parte della venditrice e adesso sarà il processo a fare luce sul pagamento non ottemperato. Prossima udienza il 30 aprile.


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