Cronaca

Moto in vendita, il cliente chiede lo sconto poi gli ruba 2mila euro con la truffa del bancomat

Vittima un 39enne. Aveva messo un annuncio online. Con la scusa che la carta non funzionava l’acquirente si è fatto accreditare i soldi

SENIGALLIA - La tecnica è sempre la stessa, la vittima viene fatta andare davanti ad uno sportello automatico bancomat, segue le indicazioni che gli vengono date al telefono, pensando di ricevere così un bonifico invece è lui che paga l’altra parte. È successo di nuovo, ad un 39enne. Aveva messo in vendita la moto su un sito online, a 4.700 euro, ma anziché venderla ad un uomo che lo aveva contattato al telefono si è visto spillare via 1.900 euro, tutto quello che aveva nel conto. La truffa dello sportello bancomat si è verificata a Cesano di Senigallia, il 24 aprile del 2020. I carabinieri, dopo la denuncia, avevano individuato i responsabili, una coppia di 33 anni, lei modenese, lui napoletano. Il primo era risultato intestatario della  scheda telefonica da chi era stata chiamata la vittima. La seconda era invece l’intestataria del conto corrente dove i soldi erano finiti. 

Con l'accusa di truffa in concorso sono finiti a processo tutti e due al tribunale di Ancona. Ieri mattina, davanti al giudice Pietro Renna, la vittima ha testimoniato in aula, ripercorrendo la truffa e i giri fatti a due sportelli bancomat della zona credendo che l'importo gli era stato pagato ma scoprendo poi dall'applicazione che aveva sul cellulare che invece aveva perso tutti i soldi nel conto. Il truffatore lo aveva mandato prima in uno sportello Atm bancario, ma lì aveva detto che il bancomat era troppo nuovo e non riusciva a fare l’operazione. Poi lo ha mandato allo sportello delle Poste. Gli ha fatto digitare dei numeri, poi gli ha chiesto il dando del conto alludendo al fatto che era troppo basso per permettergli il pagamento ma intanto la somma era andata giù. «Ha provato a chiedermi anche se avevo delle carte di familiari - ha riferito la vittima in aula - dicendo che se non raggiungevo la somma che mi doveva nel conto non potevo avere il pagamento. Ho iniziato a capire che ero stato truffato. Quella persona non mi ha più risposto al telefono così ho fatto denuncia».

L'annuncio era stato messo online dal proprietario il giorno prima e l'interessato gli aveva inviato subito un sms poi lo aveva chiamato chiedendo uno sconto di 200 euro sui 4.700 euro del costo della moto. Si era presentato dicendo che lavorava in banca, a Firenze. Il giudice ha assolto il napoletano, titolare dell'utenza telefonica da cui la vittima è stata contattata, per insufficienza di prove e condannato la modenese, titolare del conto corrente dove sono finiti i 2mila euro, a nove mesi. Gli imputati erano difesi dall’avvocato Silvia Ciancia del foro di Modena.


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