Cronaca

Ruba 350mila euro dalla clinica dove era direttore, manager condannato

Tre anni di reclusione la pena stabilita nel processo, per appropriazione indebita aggravata e continuata ai danni di Villa Igea. Sotto accusa un 49enne con funzioni amministrative

ANCONA - Si toglieva sfizi ma anche debiti accumulati non si sa bene per quale motivo. Per farlo avrebbe sottratto denaro alla casa di cura Villa Igea di via Maggini. Un tesoretto di oltre 350mila euro, portato via in tre anni. Ieri è arrivata la condanna per un ex direttore amministrativo della clinica privata, accusato di appropriazione indebita aggravata e continuata: tre anni di reclusione, 3mila euro di multa e una provvisionale da pagare subito alla struttura come risarcimento pari a 100mila euro. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal giudice Luca Zampetti. Stando alle accuse il manager, tra il 2016 e il 2018, si sarebbe intascato più di 350mila euro di soldi tra assegni che i pazienti davano per pagare le prestazioni mediche di cui usufruivano e denaro contante, preso direttamente dalle casse della struttura di via Maggini che tutti i giorni riscuotevano i pagamenti di visite ed esami dagli utenti che vi si rivolgevano. Un danno patrimoniale ingente per la società proprietaria di Villa Igea, la “Labor Spa”, che nel processo si è costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Scaloni. Chiedeva un risarcimento danni di 450mila euro. 

L’imputato ha cambiato diversi avvocati nel corso del processo dove non si è mai presentato. Alla lettura del dispositivo di ieri era presente uno d’ufficio, Paolo Zaccaria. Il direttore amministrativo, poi licenziato, avrebbe preso 300mila euro in contanti (in tre anni) dalla cassa con prelievi giornalieri che si faceva consegnare dalle cassiere e giustificandoli per bisogni amministrative ma poi usati per propri sfizi. Poi avrebbe incassato assegni di pazienti, girandoseli sul suo conto. Si sarebbe accreditato un bonus inesistente per 17.500 euro, come premio produttivo, e avrebbe fatto delle ricariche su carte prepagate intestate a dei rom con i quali avrebbe avuto debiti per un totale di 7mila euro. A Villa Igea si sono accorti durante una revisione di bilancio. C’erano degli ammanchi cospicui. Un medico, che all’epoca era anche legale rappresentante della struttura, ha trovato un assegno intestato a lui con firma falsa nella cassaforte del manager. Ha sporto subito denuncia e poco a poco è emerso il resto.


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