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E pensare che c'era Giorgio Gaber: Andrea Scanzi sul palco tra narrazione e cronaca

Il 22 marzo al teatro Vittoria di Ostra alle ore 21,15 sale sul palco Andrea Scanzi che porterà in scena il suo nuovo spettacolo E pensare che c'era Giorgio Gaber. Tutto nasce da un'idea di Andrea Scanzi, che porta in giro da anni lo spettacolo "Gaber se fosse Gaber". I numeri parlano da soli: 140 repliche, più di 40mila spettatori e il sostegno della Fondazione Gaber. Andrea Scanzi è un gaberiano doc. Giornalista e scrittore aretino che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: "Ma perché questo ventenne sa tutto di me?". Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea. Lo spettacolo si incentra sul Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia. Regia e direzione di scena di Simone Rota.

Lo spettacolo, la cui durata è di circa 1 ora e 30 minuti, si articola in una narrazione e da video proiettati sul maxischermo con le esecuzioni di Gaber. "Di fatto - spiega Andrea Scanzi - è uno spettacolo per non dimenticare un artista eccezionale. Avevo già visto nel '91 Gaber a Fiesole e sin da quella prima volta voglio bene a Gaber: sono terrorizzato dall'idea che la sua memoria si perda. Il nome "Gaber" lo conoscono tutti, ma se poi vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale: non ci si rende conto di quanto il patrimonio artistico di Gaber e Luporini sia smisurato. E il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Qualsiasi monologo, qualsiasi canzone hanno degli insegnamenti da dare. Sono convinto che Gaber e Luporini siano stati profetici almeno quanto Pasolini. In ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa di incredibile. La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto anarcoide per la provocazione e il coraggio (a volte brutale) di "buttare lì qualcosa", l'avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber-Luporini, oggi più che mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano".
 


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