Politica

Massimo Bello (Fdi): «Volpini e Giancarli ipocriti, il Coronavirus è un alibi»

Massimo Bello

«Ho letto, in queste ore, che i consiglieri regionali del Pd, Fabrizio Volpini ed Enzo Giancarli, si sono accorti che la sanità marchigiana presenti forti ‘criticità’. Criticità, a parere loro, emerse in questa emergenza pandemica, negli ambiti soprattutto della medicina territoriale, della gestione dell'emergenza, dell'assetto della rete ospedaliera e del personale sanitario. Fin qui, nulla di eccezionale e di nuovo. Fratelli d’Italia lo dice da tempo, da anni, che la sanità nelle Marche sia stata colpita duramente. Un esempio, per tutti, sono Senigallia e il territorio dell’Unione dei Comuni della Marca Senone, colpiti non tanto da agenti virali esterni, ma da una politica regionale di centrosinistra mediocre, con a capo il Pd e da una serie di azioni distruttive di una rete di servizi e di strutture, nonché di un sistema di eccellenze, che lo stesso Pd, nel tempo, ha ridimensionato, annichilito ed azzerato, causando, peraltro, anche la perdita della fiducia e delle aspettative dei cittadini. Il Pd, partito di riferimento di Volpini e di Giancarli, che hanno lacerato una rete sanitaria che, in un passato nobile e lontano, ha vantato un ruolo e un prestigio invidiati anche fuori confine. Pensiamo, per un solo istante, al nostro territorio: Senigallia e il comprensorio vallivo, negli ultimi vent’anni, si sono trovati in una situazione paradossale, nella quale l’ospedale e la gran parte della rete sanitaria sono stati ridotti ai minimi termini. E ciò si evince semplicemente dalla lettura dei piani sanitari regionali succedutisi, che hanno portato la firma inequivocabile di un soggetto politico, PDS-DS-PD, che ha disfatto, a proprio piacimento, tutta l’eccellenza sanitaria marchigiana, portando, pure nel nostro distretto, il depauperamento di risorse e di strutture importanti. Le denunce di questo lento ed inesorabile terremoto, che ha colpito la sanità delle Marche, sono state, almeno negli ultimi due decenni, innumerevoli, puntuali e ben argomentate, ma ahimè sempre archiviate dalla sinistra governativa. Dalle associazioni di settore, dai comitati e dai gruppi spontanei, dalle forze politiche e sociali di centrodestra sono decollati sempre, a ridosso dell’approvazione e della rinnovazione di ciascun piano socio-sanitario, appelli e proposte, che hanno riguardato le esigenze dei cittadini e delle comunità marchigiane.

Senigallia e i comuni vallivi di questo territorio hanno sempre e comunque pagato un prezzo altissimo, e continuano ancora a farlo. Ma il PD, per bocca di Volpini e di Giancarli, si accorge soltanto adesso, volendo far credere e farci credere che sia stato il Covid-19 la causa di questo risveglio improvviso del problema dell’inefficienza e della criticità sanitaria regionale. Volpini e Giancarli si accorgono soltanto adesso delle criticità e chiedono, ipocritamente, al Presidente della Giunta regionale Ceriscioli come intenda riformare il sistema. Senza nutrire alcuna vergogna, coloro che hanno confezionato, modulato e votato anche l’attuale ed ultimo piano sanitario, chiedono di riformarlo, di rivederlo e di cambiarlo. Invece di ammettere la totale inadeguatezza di un sistema sanitario, blando ed inefficiente, da loro voluto, creato e strutturato, e invece di ammettere le loro responsabilità politiche ed istituzionali del totale insuccesso del piano sanitario da loro approvato, hanno il coraggio di individuare nel Covid-19 l’alibi e la causa delle criticità. E’ vero che la campagna elettorale sia oramai alle porte. Le elezioni comunali e regionali incombono e si fanno sempre più vicine. Ma l’ipocrisia, con cui Volpini e Giancarli, ma anche il Pd, affrontano la questione della sanità, come se prima del Covid-19 non sia accaduto nulla, è davvero inquietante. Individuare nell’emergenza pandemica l’alibi per annunciare e giustificare una riforma sanitaria, senza voler ammettere e senza prendere atto che la sanità marchigiana sia stata distrutta, ancor prima della pandemia, dalle scelte inopportune ed esecrabili dei governi regionali a guida Pd, che hanno distrutto, ridimensionato, depotenziato e affievolito servizi e strutture del territorio, è non solo un atteggiamento ipocrita ed irresponsabile, ma anche fuorviante ed inaccettabile. Accorgersi ora e imputare le inefficienze di un sistema al Covid-19 è da irresponsabili laddove, sappiamo bene tutti, che le forti criticità siano cominciate ben prima della pandemia. La soluzione alla criticità sanitaria regionale non può affidarsi, dunque, a coloro che ne siano stati la causa, cioè il Pd ed i loro massimi rappresentanti locali e regionali. La soluzione va individuata, percorrendo un’altra strada, alternativa ed innovativa, che dia respiro ad una ‘regionalità’ costituita da tante peculiarità da rivalutare e da valorizzare, e da esigenze comunitarie, a cui rispondere concretamente, che per troppo tempo sono state sottovalutate e relegate ai margini di scelte politiche inadeguate, e che alla fine hanno portato, a pandemia esplosa, a manifestarne tutti i limiti. Le criticità della sanità regionale sono presenti ancora prima dell’emergenza sanitaria. Il Covid-19 è un alibi, che non può e non deve essere il presupposto, da cui procedere per riformare la sanità. Semmai, l’emergenza sanitaria ha segnato gli effetti di quelle criticità volute e pianificate dal PD e dai governi regionali, a cui gli stessi Volpini e Giancarli hanno mostrato la loro lealtà ed approvazione. E, da ultimo, riguardo al personale sanitario, che i due esponenti del PD definiscono ‘elemento di criticità’, dico soltanto, anche se non ve n’è bisogno, che proprio grazie all’impegno profuso da medici, infermieri ed operatori sanitari il nostro sistema non abbia collassato, nonostante le condizioni di emergenza, in cui proprio i vertici del governo regionale, a guida PD, li abbiano fatto lavorare. 

Massimo Bello
Responsabile provinciale Dipartimento Enti Locali FDI Responsabile regionale Dipartimento Politiche e Affari Comunitari FDI Consigliere FDI Unione dei Comuni Terra Marca Senone


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