Politica

Parchi chiusi in città, Quacquarini: «Decisione illegittima, scelta autoritaria e sbagliata»

Il consigliere comunale chiede che «si provveda quanto prima a ristabilire la normalità a norma di legge nella città di Ancona» con un'ordinanza che, ad oggi, non c'è

Gianluca Quacquarini

In merito alle chiusure dei parchi in città interviene Gianluca Quacquarini, consigliere comunale (Gruppo Misto - Democrazia Collettiva) ribadisce come gli spazi verdi siano stati chiusi senza nessuna ordinanza sindacale. «Come se fossero giardini privati di qualcuno della Giunta. Non va affatto bene perché i parchi sono pubblici e quindi di tutti noi cittadini anconetani» Il consigleire prosegue: «Si giustificano dicendo che "per evitare assembramenti, nel rispetto del nuovo Decreto del Governo, sono stati chiusi i parchi" come scritto in mattinata sulla pagina Facebook del Comune di Ancona - Informacittà. Ma il Decreto in questione non è del Governo ma del Presidente del Consiglio dei Ministri, da qui l'abbreviazione Dpcm, e in secondo luogo nel suddetto provvedimento non si dice di chiudere i parchi anche se in zona rossa».

«Infatti - dice Quacquarini - nel Dpcm del 2 marzo, quello ora in vigore, l'articolo 11 dove vengono specificate le "Misure concernenti luoghi ove possono crearsi assembramenti" al comma 3 è precisato che "L'accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici é condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento di cui all'art. 1, comma 8, primo periodo, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14  luglio 2020, n. 74, nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. É consentito l'accesso dei minori, anche assieme ai familiari o ad altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all'interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto nel  rispetto delle linee guida del  Dipartimento per le politiche della famiglia di cui all'allegato 8". Mentre l'articolo 17 dello stesso Decreto dove si parla di "Attività motoria e attività sportiva" al comma 1 specifica che: "É consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti".  E dunque nel Dpcm del Presidente del Consiglio Mario Draghi, in vigore da sabato scorso 6 marzo fino al prossimo 6 aprile, non si parla di chiusura dei parchi ma l'accesso agli stessi è condizionato giustamente al rispetto di quelle che sono le raccomandazioni abituali da 1 anno a questa parte e per le attività sportive si specifica che si può andare al parco ove accessibili e cioè dove NON ci sono in vigore ordinanze sindacali dei Comuni a cui sono demandate».


Il consigliere conclude così la nota: «Come spesso succede perciò il sindaco Mancinelli sfugge alle sue responsabilità facendo chiudere in modo illegittimo i parchi senza firmare nessuna ordinanza scaricando la responsabilità su altri, in questo caso il Governo, per una scelta che può apparire impopolare. Se proprio vuole chiudere i parchi prenda la penna e firmi l'ordinanza relativa senza indugiare e prendendosi la responsabilità di un atto che la legge affida a lei e non ad altri. Alle ore 13 dell'8 marzo sull'Albo Pretorio del Comune di Ancona nessuna ordinanza è stata ancora pubblicata ed i parchi restano ancora chiusi in modo autoritario. Si provveda quanto prima a ristabilire la normalità a norma di legge nella città di Ancona».


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