Firmò il Manifesto della Razza, togliete la strada al neuropsichiatra che sfiorò il Nobel
Arturo Donaggio al centro del dibattito politico. Dopo l’iniziativa del sindaco romano Raggi anche al Castello arriva l’istanza firmata da Cic/Fbc/Siamo Falconara
Non basta aver sfiorato il Nobel per la medicina nel 1924. Né aver dato il nome, grazie ad anni di studi, alla “rete neurofibrillare” nelle cellule nervose. Arturo Donaggio, neuropsichiatra nato a Falconara nel 1868, rischia di perdere la via che gli è stata intitolata decenni fa. Questa almeno è l’intenzione delle liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e Siamo Falconara-Sinistra in Comune che attraverso il loro consigliere comunale, Loris Calcina, hanno fatto istanza ai presidenti delle commissioni consiliari Urbanistica e Cultura. Il motivo? Donaggio, nel 1938, fu tra i firmatari del Manifesto della Razza con il quale alcuni scienziati sostennero il concetto biologico del razzismo e sul quale si poggiarono le successive Leggi razziali di Mussolini. «Donaggio – spiega Calcina - offrendo un avallo pseudoscientifico e accettando - con atto personale e volontario - di figurare quale uno dei dieci firmatari del Manifesto della razza, ha contribuito anche ai suoi concreti sviluppi di carattere politico e legislativo, rendendosi colpevole delle deportazioni senza ritorno nei lager nazisti di ottomila cittadini italiani, tra cui settecento bambini. Scelta per la quale non ha mai pagato un prezzo. Non riteniamo tollerabile che a Donaggio sia ancora intitolata una via della nostra città. Dato che ci troviamo nell’80° anniversario delle leggi razziali, auspico che la procedura del cambio dell’intitolazione venga completata entro il 2018 in modo che l’inaugurazione della nuova via possa avvenire in concomitanza con la prossima giornata della memoria, il 27 gennaio 2019».