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I migliori ristoranti secondo l'Espresso, tante novità nella Guida 2019

In testa sempre Uliassi seguito da Cedroni e Recanati ma si fanno spazio nuovi giovani chef come Rapisarda a Numana e Bentivoglio ad Ancona

Un bel salto di qualità per la ristorazione marchigiana con ben 24 locali menzionati nella rinomata Guida ai Ristoranti d'Italia 2019 dell'Espresso. Lo scorso anno erano 15, due anni fa appena 9. Caccia ai Cappelli, dunque, per questa edizione numero 41 della guida. Da cinque a uno dove 1 Cappello sta a significare una buona cucina, i 2 qualità e ricerca, 3 una cucina ottima, 4 eccellente e 5 il top. La Provincia di Ancona è quella che vanta i migliori ristoranti. Vediamo quali sono.

Uliassi - 5 Cappelli

Lo chef Mauro Uliassi si conferma primo in regione con il massimo riconoscimento della guida. Sono pochi come lui in Italia. Senigallia può essere annoverata insieme ai grandi luoghi gourmet. Più che una conferma, una certezza.

Madonnina del Pescatore - 4 Cappelli

Guadagna un Cappello rispetto allo scorso anno e continua a tallonare l'amico Uliassi. Moreno Cedroni, dalla sua prima creatura in quel di Marzocca di Senigallia ha di che sorridere dalla guida anche perché non si tratta dell'unico riconoscimento che esce da questa edizione 2019 della guida.

Andreina - 3 Cappelli

Lo chef Errico Recanati con il suo Andreina a Loreto guadagna un ulteriore Cappello rispetto allo scorso anno e si stacca dal gruppo di chi lo segue in classifica.

Clandestino - 2 Cappelli

Ancora chef Cedroni in versione sushi bar nella splendida baia di Portonovo, ad Ancona. Con un Cappello in più rispetto all'anno scorso e tanto di menzione quale "Cucina di pesce dell’anno". Mica male, no? «Oggi più che mai - dice lui - penso di essere un cuoco contemporaneo che ha cura delle risorse della terra e dei suoi tempi, perché l’uomo si nutre di essa ed occorre rispettarla per poterne cogliere il meglio. Il cibo è nutrimento, non lo dobbiamo dimenticare – specifica - ma non si può tralasciare il senso del piacere che ne scaturisce»

Ristorante Ginevra - 1 Cappello

Il ristorante esclusivo del Seaport Hotel di Ancona. Vista mozzafiato, cucina innovativa, ambienti molto raffinati e ora anche il riconoscimento che arriva da una guida prestigiosa. Lo chef Umberto Bentivoglio è giovane ma pieno di idee e di competenza. 

Casa Rapisarda - 1 Cappello

Lo chef Alessandro Rapisarda è stato allievo di Uliassi, ha girato il mondo, ha lavorato con i migliori. Anconetano, diplomato all'alberghiero di Loreto, ha scelto Numana per il suo primo ristorante di proprietà. Aperto a maggio, è già Cappello. Classe 1987: uno abituato a bruciare le tappe.

Gallo Rosso - 1 Cappello

Anche qui una conferma per il ristorante di Filottrano, già menzionato nella guida Slow Food alle Osterie d'Italia. Cucina tradizionale, filiera tutta marchigiana e a chilometro zero senza però rinunciare all'innovazione.

Il Marchese del Grillo - 1 Cappello

Si conferma anche Il Marchese del Grillo. Già solo la location, nella splendida villa in quel di Fabriano, merita il viaggio. Se a questo uniamo un'ottima carta dei vini, i prodotti utilizzati che arrivano dall'azienda agricola di proprietà e la bravura della brigata, il gioco è fatto.  

Gli altri nelle Marche

Tra i premiati, con due Cappelli, troviamo le conferme de Il Tiglio in Vita (Porto Recanati), Signore te ne ringrazi (Montecosaro) e L'Arcade (Porto San Giorgio) mentre torna a splendere a stella del Symposium a Cartoceto, assente lo scorso anno. Con 1 Cappello tanti locali nel pesarese: a Fano troviamo Almare e Hotel La Lanterna, mentre a Pesaro si conferma Lo scudiero nostrano. Volendosi internare nel Montefeltro la scelta ricade su Antico Furlo e su L'angolo divino di Urbino mentre a San Lorenzo in Campo spicca l'Hotel Giardino. Scendendo in provincia di Macerata torna fuori Montecosaro con il Due Cigni e c'è spazio anche per il Mangia di Civitanova. Nel Fermano si conferma Damiani e Rossi (Porto San Giorgio) e torna in guida La rosa dei venti di Ortezzano. Alla provincia di Ascoli due riconoscimenti: a Marili (Grottammare) e all'Osteria Ophis di Offida, menzionata anche come Trattoria dell'Anno. 


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